Computer History Museum

Anche se non è un museo dedicato al codice sorgente, il CHM vale comunque una visita, sia che ci si trovi di passaggio a Mountain View (una cittadina di 80.000 abitanti della Silicon Valley dove hanno sede anche Google, Mozilla Foundation e Symantec) sia che ci si contenti di una navigazione via web.

Aperto nel 1984, il CHM dispone di una enorme collezione di computer storici, sui quali è anche possibile far girare software originale (come SpaceWar!, il videogioco creato da Steve Russell per il PDP-1). Oltre alla collezione permeanente, il CHM ospita delle esposizione temporanee, come quella dedicata a sette software che hanno cambiato il mondo: MP3, Photoshop, MRI, Car Crash Simulation, Wikipedia, Texting, e World of Warcraft.

Make software
Source: https://computerhistory.org/wp-content/uploads/2019/08/Make-Software-Exhibit-1-980x552-c-default.jpg

Meno conosciuto del sito del CHM, ma per noi altrettanto interessante, c'è portale del Software Preservation Group. Lo scopo del gruppo, attivo dal 2000, è quell di raccogliere, collezionare, preservare e presentare codice sorgente, documenti di progetto e manuali. Si possono trovare materiali su linguaggi (come ALGOL, APL, C++, FORTRAN, LISP, Prolog), su software storici (come NLS Augment o Dendral), ma anche su intere aree (come la programmazione funzionale e i sistemi operativi).

Più di recente, alcuni produttori di software hanno deciso di regalare al CHM i sorgenti di alcuni programmi storici, come Adobe Photoshop 1.0.1, Microsoft MS-DOS 1.1, Microsoft Word 1.1 o Apple Lisa OS. Purtroppo i produttori non hanno pubblicato questi codici con una licenza opensource, e quindi la stessa consultazione online è vincolata all'accettazione di condizioni che ci impediscono di riportarli qui.

Dal 2017 il CHM si è dotato di un Centro per la Storia del Software. Nel presentarlo, il presidente del CHM ha detto:

No people, no code. The story of software is the story of the people who make it, who use it and who are shaped by it.
Il CHM elegge ogni anno un certo numero di "CHM Fellows", cioè di persone che hanno contribuito a cambiare il mondo attraverso i computer. Tra gli attori e le attrici che sono presenti in questa mostra ci sono alcuni CHM Fellows: Grace Hopper, Margaret Hamilton, John Backus, Ken Thomson, Guido van Rossum, JohnMcCarthy.

Prossimo pannello:  MuPIn



Versione: 02/02/2022 - 09:00:03

Parole: 240

Pannelli

Musei                       
CHM                         
MuPIn                       
Software Heritage           
Museumofcode                
🔎