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Codice
Codice
La parola italiana "codice" (come l'inglese, francese e tedesco "code" e lo spagnolo "código") deriva dal latino "codex". Fin qui niente di strano: sono molte le parole dell'informatica che hanno un'origine antica.
Ma è interessante andare a vedere come il significato di questa parola è cambiato nel tempo.
In latino "caudex" è un tronco di legno (e questo significato esiste ancora in botanica); scritto "codex" stava a indicare un pezzo di legno ricoperto di cera su cui si poteva scrivere. I bambini scrivevano sui "codices", che avevano il vantaggio notevole di poter essere cancellati.
Poi codex indicò un insieme di tavolette di legno tenute insieme da anelli di ferro, e quindi un insieme di pagine separate: insomma, il primo libro. A partire almeno dal primo secolo dopo Cristo i codici presero il posto dei classici "volumi", che erano invece rotoli di papiro. Esiste un'intera branca della filologia che studia i codici, li confronta, stabilisce quali sono gli originali e queli le copie attendibili, eccetera.
Per estensione, un codex era un insieme di libri dello stesso argomento, spesso legale: per esempio, il codice Theodosianum era una raccolta di costituzioni voluta dall'imperatore Teodosio II nel quinto secolo.
Di qui in poi codice venne usato per indicare una raccolta di norme, come il Codice Civile, o semplicemente di regole, come il Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici.
Per estensione, viene chiamato codice un sistema utilizzato per comunicare o rappresentare un messaggio, come il codice Morse o il codice genetico.
A volte questo sistema era stato costruito con lo scopo di nascondere agli occhi dei nemici il contenuto di un messaggio: è un "codice segreto", come quello che usavano i messaggeri di Giulio Cesare o quello che usavano i soldati tedeschi nella seconda guerra mondiale (per il quale Alan Turing inventò una apposita macchina decifratrice).
Nello stesso senso, in ambito informatico,la parola codice spesso significa "insieme di regole usate per rappresentare un'informazione", come nel caso di "codice binario".
Ma quando si parla di "codice sorgente" ci si riferisce al significato originale: un codice sorgente non è un insieme di regole, non ha niente a che vedere con la cifratura di messaggi segreti, ma è semplicemente un testo scritto da qualcuno in un linguaggio di programmazione. Anche per questi codici possono esserci versioni originali, copie più o meno fedeli: ma a differenza dei codici antichi la copia è un'operazione semplicissima che - nel rispetto del Diritto d'autore - può fare chiunque.
A volte questa nozione si estende anche a tutte le forme di rappresentazione di quel testo originale: versioni grafiche (alberi), versioni compresse, versioni intermedie tra l'originale e quella pronta per l'Esecuzione.
Curiosità: quello che si vede nel film Matrix non è un vero codice sorgente: è un'animazione di caratteri katakana giapponesi, per la precisione di una ricetta di sushi.
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Versione: 12/01/2022 - 19:23:39
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