Combinatoria

Si dice che le macchine non possono mai inventare niente di nuovo ma solo ripetere all'infinito quello che gli è stato insegnato.

Ma anche combinando insieme in modi diversi delle cose esistenti possono venir fuori cose nuove. In fondo, ogni poesia e ogni romanzo sono solo ricombinazioni diverse di un numero finito di parole.

La combinatoria è appunto l'arte (o la scienza) di mescolare le cose in modi diversi. Ad esempio, risponde alla domanda: quante sono le possibili disposizioni di pezzi su una scacchiera? quante varianti della stessa molecola? quante parole diverse di 5 lettere in Italiano?

Quando la scienza combinatoria si allea all'informatica vengono fuori idee interessanti, come quella di una macchina capace di scrivere romanzi. Non è un'idea originale: basta ripensare a Jonathan Swift e alla macchina creata dagli scienziati dell'Accademia di Laputa:

La superficie risultava di vari pezzetti di legno, grossi press'a poco come dadi, alcuni di maggiore dimensione degli altri. Erano tutti congiunti da esili fili di ferro. Incollata sopra le quattro facce dei pezzetti di legno era della carta, e su questa si trovavano scritte tutte le parole della loro lingua, coniugate nei diversi modi e tempi e declinate nei vari casi, ma senza ordine veruno. Il professore m'invitò a prestare attenzione, ché appunto s'accingeva a mettere in moto la macchina. Ciascun discepolo prese, al cenno del maestro, un manico di ferro (ce n'erano quaranta fissati intorno agli orli della macchina) e d'un tratto lo fece girare. Naturalmente la disposizione delle parole cambiò in tutto e per tutto. Il maestro ordinò allora a trentasei scolari di leggere pian pianino i vari righi così come apparivano sulla macchina; e quando quelli trovavano tre o quattro parole unite insieme che potevano far parte d'una sentenza, le dettavano ai quattro rimanenti discepoli che fungevano da scrivani.
Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver.

Quella di Swift è una presa in giro; ma dopo di lui qualcuno ha preso molto sul serio l'idea di generare un testo a partire dal caso e da una macchina: per esempio Nanni Balestrini nel 1961 realizza "Tape Mark I" con un IBM 7070.

Almanacco 1962
Source: https://elmcip.net/
Partendo da poesie di autori diversi, il software di Balestrini costruisce all'infinito "poesie" come questa:
La testa premuta sulla spalla, trenta volte più luminoso del sole, io contemplo il loro ritorno finché non mosse le dita lentamente e, mentre la moltitudine delle cose accade, alla sommità della nuvola esse tornano tutte, alla loro radice, e assumono la ben nota forma di fungo cercando di afferrare.
Del programma di Balestrini esiste anche una versione riscritta in Python da Emiliano “fanfani” Russo nel 2014 e scaricabile da github. Un'intervista a Balestrini a proposito del significato di Tape Mark I la si può vedere qui sotto: .

Tutti questi esperimenti suggeriscono alcune idee importanti:

  • che letteratura e macchine possono incontrarsi
  • che si possono produrre testi a partire da altri testi
  • che il processo di scomposizione e ricomposizione guidato da regole può produrre oggetti originali
E' su questa strada che nascono compilatori e i transpilatori (programmi che traducono da un linguaggio di programmazione ad un altro), ma anche i programmi di traduzione automatica da una lingua naturale ad un'altra, o quelli di generazioni di articoli giornalistici e di codice sorgente.

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Versione: 03/02/2022 - 12:29:41

Parole: 316

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